Sport, psiche e motivazione
Molti sono gli studi scientifici che dimostrano come l’attività fisica abbia un effetto antidepressivo, possiamo addirittura considerarla un farmaco antidepressivo. Quest’azione è molto evidente nelle depressioni di tipo nevrotico (ansia, stress, ecc.) da cui nessuno di noi è completamente libero (per le depressioni di tipo psicotico tutto cambia, in quanto si tratta di malattie molto gravi per le quali occorre l’opera dello specialista).
L’attività fisica agisce come antidepressivo, rafforza l’autostima, rilassa ed annulla gli effetti dello stress: è il miglior antidoto per le malattie psicosomatiche.
Tutto questo vale, però, quando l’allenamento è praticato per il proprio benessere. E per avere un buon approccio verso un allenamento sano è importante essere motivati.
E’, quindi, davvero così importante la motivazione nello Sport? Sì, lo è quanto la motivazione nella vita di tutti i giorni.
Siamo motivati a praticare uno sport:
1. se pensiamo che con l’esercizio i benefici diventeranno per noi utili e importanti;
2. se crediamo fortemente che la riuscita nel raggiungere gli obiettivi prefissati dipenda da noi e non da fattori esterni che non possiamo controllare;
3. se i benefici che ci siamo proposti di ottenere risultano essere ai nostri occhi particolarmente importanti e degni del nostro impegno e del nostro tempo, quindi se i benefici sono superiori ai costi (“Quanta fatica mi è richiesta?” e “Quanto mi interessa raggiungere quel risultato?“).
Siamo demotivati quando:
1. abbiamo timore di impegnarci in un compito che può sviluppare effetti positivi così come un fallimento;
2. pensiamo che la probabilità di fallire nel compito prefisso sia alta;
3. viviamo in maniera spiacevole l’insuccesso, sopportandone a fatica le conseguenze emotive.
A questo punto verrebbe da chiedersi: “Quante volte mi sono sentito in grado di poter raggiungere un qualunque obiettivo con l’impegno necessario, e quante volte è prevalsa la paura di fallire e di essere giudicato?” Nel caso ci siamo sentiti spesso nella seconda condizione è utile tenere presente che nello Sport come nella vita non provare e non mettersi in gioco per paura di fallire, alimenta un circolo vizioso per cui non si fa nulla proprio per evitare di sbagliare e così facendo aumenta la percezione che abbiamo di essere incapaci e di essere considerati dagli altri come persone di scarso valore.
Interrompere questo cerchio è possibile e può sembrare estremamente semplice o al contrario impossibile. La soluzione è iniziare a fare, mettendo in conto che non riuscire è una possibilità ma non l’unica.
In un’intervista, alla domanda “Lo sport aiuta alla vita o è solo una parentesi?” la ex schermitrice Valentina Vezzali risponde così: “È la più grande metafora della vita: ti porta sempre ad affrontare nuovi ostacoli, ti insegna a imparare e a reagire, aspettando la prossima volta“. Questa è la testimonianza di chi, accettando varie sfide che hanno portato successi ed insuccessi, è riuscita nel tempo a sentirsi una persona migliore, più capace e maggiormente in grado di far fronte agli imprevisti della vita. In casi come questo, lo sport può essere veramente considerato una palestra di vita.
Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/sport/sport-motivazione-vita.html