Fame per noia: come evitare di mangiare continuamente ora che siamo “chiusi in casa”

Durante questo periodo di quarantena, che, più passano i giorni, più è difficile da affrontare, può capitare di sentire quel languorino, quella fame, anche quando abbiamo appena mangiato.
Qualunque cosa stiamo facendo, ecco che può capitare di essere in preda alla famosa fame nervosa, che in questo caso è spesso e volentieri fame da noia.
Si tratta di una sensazione innescata dal nostro organismo per gestire le emozioni, in questo caso l’ansia, la tristezza, la noia, la solitudine o lo stress, che, non essendo facilmente dominabili, ci spingono a ricercare nel cibo la soluzione.
La momentanea e illusoria soddisfazione al nostro malessere è un tranello!
Non avevamo detto che si trattava di fame da noia? Ma allora, se il cibo non è parte della domanda, non può essere nemmeno parte della risposta!
Riflettiamo:
Chiediamoci quale sia il fattore scatenante che ci spinge ad aprire la busta di patatine o a prendere una fetta di torta. Se lo stomaco non brontola, l’origine dell’esigenza è certamente qualcosa di ben lontano dal cibo 😉
Cosa fare?

  1. Interrogati. Prova a chiederti quale sia la causa e agisci di conseguenza. Senza conoscere il problema è difficile attivarsi nel modo giusto per affrontarlo e migliorare la situazione.
  2. Distrarsi e dedicarsi a qualche bella attività è sicuramente un aiuto per superare il momento.
    Se siamo seduti sul divano o alla scrivania e veniamo colti dalla voglia di gelato o di una ciotola di patatine, non dirigiamoci verso la cucina! Il problema in questo caso qual è? La noia da studio, da lavoro, dalla passività con la quale guardiamo la tv inglobati nel divano! Non è una situazione stimolante che ci appaga e abbiamo bisogno di fare qualcosa di diverso! L’azione che stiamo compiendo deve essere modificata per un po’: possiamo fare una pausa dal lavoro mentale e sostituirla con un lavoro fisico! Facciamo una lavatrice, una videochiamata, portiamo fuori il cane (vicino a casa mi raccomando! 😉 ), alziamoci a bere un bel bicchiere d’acqua o ancora meglio, organizziamo un workout casalingo! Insomma, cerchiamo di muoverci! In questo modo attiveremo anche i muscoli e la circolazione (messa anche lei alla prova dalla sedentarietà), ponendo momentaneamente in standby il cervello e portando al nostro corpo un giovamento sotto tutti i punti di vista!
  3. Cercare di mantenere delle sane abitudini alimentari aiuta a stare bene in generale.
    • Diamoci degli orari precisi per mangiare e consumiamo 5 pasti al giorno: il nostro corpo e il nostro cervello si abitueranno e ci manderanno l’input della fame (quella vera) con regolarità. Inoltre godetevi il momento del pasto; assaporate e gustate quello che mangiate!
    • Seguiamo un ordine anche per quanto riguarda l’acquisto degli alimenti e il modo di riempire la dispensa e il frigorifero (Leggi anche il precedente articolo sulla spesa intelligente cliccando qui )
    • Detto questo, se proprio vogliamo concederci qualche comfort food con cui coccolarci nei momenti insostenibili, ve ne propongo due. Il cioccolato fondente, con una percentuale di cacao almeno del 75%, è ricco di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità. Ma anche qui diamoci una regola, massimo 20gr al giorno saranno sufficienti. Un’altra categoria ricca di triptofano, vitamine e grassi buoni è quella della frutta secca, di cui possiamo mangiarne fino a 30gr al giorno. Quest’ultima in particolare è ricca anche di magnesio, molto importante per i muscoli.

Nutritevi di nuove esperienze in casa, da soli o con le persone con cui state condividendo la vostra quarantena, fate attività fisica, rilassatevi, rallentate i vostri ritmi, riscopritevi. Riempite i vostri vuoti con un po’ di tutto questo e diamo al cibo la sua corretta connotazione: nutrimento e convivialità!

Alessia Musanti, biologa nutrizionista

Ci vuole passione
Molta pazienza
Sciroppo di lampone
E un filo di incoscienza
Ci vuole farina
Del proprio sacco
Sensualità latina
E un minimo distacco
Si fa così
Rossetto e cioccolato
Che non mangiarli sarebbe un peccato
Si fa così
(Rossetto e Cioccolato, Ornella Vanoni)