Aumentare le difese immunitarie

 

Per un organismo, il sistema immunitario rappresenta la miglior difesa contro le minacce provenienti dall’ambiente esterno – come per esempio virus, batteri, parassiti ecc. – ma anche dall’interno – come per esempio le cellule impazzite (cellule tumorali) o mal funzionanti.
Per adempiere alle proprie funzioni protettive, il sistema immunitario può contare su svariati organi, tessuti, tipi cellulari e glicoproteine; insieme, tutti questi elementi compongono una specie di esercito pronto ad attivarsi e aggredire qualunque cosa costituisca una potenziale minaccia per l’organismo.

Rafforzare le difese immunitarie è una necessità che scatta nel momento in cui qualcosa le indebolisce, rendendo l’organismo della persona interessata più suscettibile alle infezioni e ad altre problematiche.

Cosa indebolisce le difese immunitarie?

Oggi, le cause principali dell’indebolimento delle difese immunitarie sono:

  • Stress. Le condizioni che causano uno stress psico-fisico indeboliscono il sistema immunitario, in quanto lo sottopongono a un maggior carico di lavoro. Facendo un paragone, è come se lo stress affaticasse il sistema immunitario affidandogli numerosi incarichi e quest’ultimo, di conseguenza, divenisse meno efficiente.
  • Antibiotici.  A livello intestinale,  il corpo umano ospita batteri particolari, che smorzano la proliferazione di quei microrganismi potenzialmente patogeni presenti di norma in alcuni distretti dell’organismo (es: Candida albicans) e modulano il sistema immunitario intestinale.
    L’uso smodato degli antibiotici può impoverire la flora batterica, la quale, a quel punto, non è più in grado di adempiere alle proprie funzioni. Da ciò ne consegue che i microrganismi potenzialmente patogeni come Candida albicans possono prendere il sopravvento e le difese immunitarie proprie dell’intestino perdere di efficacia.
  • Sedentarietà e inadeguato riposo notturno. Studi scientifici hanno evidenziato che le persone sedentarie e quelle che dormono meno si ammalano più facilmente degli individui con una vita attiva e di coloro che dormono 7-8 ore per notte.
    Pertanto, i ricercatori hanno concluso che vi sia un collegamento tra l’indebolimento del sistema immunitario e fattori come la sedentarietà e un riposo notturno insufficiente.
  • Alimentazione impropria. Per esempio, l’inadeguato apporto proteico compromette la produzione e la funzionalità di quelle glicoproteine che costituiscono una parte fondamentale del sistema immunitario.
  • Età avanzata. L’invecchiamento fa sì che gli organi immunitari produttori di globuli bianchi siano meno efficaci. Purtroppo, è un destino che spetta inevitabilmente all’organismo umano e contro cui è impossibile opporsi in modo radicale.

Come rafforzare le difese immunitarie?

Il modo migliore per rafforzare le difese immunitarie è adottare uno stile di vita sano.
Il rafforzamento delle difese immunitarie, attraverso comportamenti di vita sana, si fonda su principi che dovrebbero essere seguiti da tutti:

  • Dieta appropriata. La consuetudine di consumare frutta, verdura, cereali integrali e yogurt, associata magari all’assunzione di prebiotici e probiotici (fermenti lattici vivi), e la buona abitudine di limitare l’assunzione di cibi ricchi di grassi saturi, sono alla base di un regime alimentare corretto nonché atto a rinvigorire il sistema immunitario.
  • Attività fisica. Lo sport aiuta a potenziare il sistema immunitario, purché praticato in modo intelligente, equilibrato e senza eccessi.
    Non ci stancheremo mai di decantare l’importanza di una regolare attività fisica, che, oltre a migliorare l’umore, alleviare lo stress, controllare il peso corporeo,  migliora la funzione dei neutrofili, ossia una delle componenti cellulari costituenti i globuli bianchi.
  • Peso corporeo nella norma. Questo aspetto è, ovviamente, strettamente connesso a un regime alimentare equilibrato e a un esercizio fisico costante.
  • Limitazione delle bevande alcoliche. L’abuso di alcol nuoce gravemente alla salute e ha un effetto depressivo sul sistema immunitario.
  • Non fumare. Chiunque ha sentito parlare degli innumerevoli danni del fumo di sigaretta; tra questi danni, rientra anche l’indebolimento delle difese immunitarie.
  • Dormire a sufficienza. Durante il sonno notturno, il corpo umano rielabora le proteine introdotte con la dieta e se ne serve per combattere i potenziali patogeni. Chi non dorme abbastanza, nel corso della notte, non riesce a utilizzare le proteine per il suddetto scopo, quindi è più vulnerabile alle infezioni.
  • Mantenimento nella norma della pressione sanguigna.
  • Corretta igiene personale.

A volte, però, tutte queste accortezze non sono sufficienti a ravvivare le difese immunitarie. E’, quindi, possibile avvalersi delle risorse che la natura offre: certe piante, infatti, rappresentano un ottimo aiuto al rafforzamento del sistema immunitario indebolito. Attenzione, però, sono efficaci affiancate a un corretto stile di vita.

  • Echinacea (Echinacea purpurea): grazie alla sua potente capacità di rinforzare il sistema immunitario, è considerata la pianta immunostimolante per antonomasia.
    È particolarmente indicata per la prevenzione di raffreddore, influenza, herpes e situazioni di stress.
  • La vitamina C è in grado di stimolare la produzione di interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali,
    stimolare la proliferazione dei neutrofili, proteggere le proteine dall’inattivazione da parte dei radicali liberi prodotti durante i processi ossidativi che si verificano nei neutrofili, stimolare la sintesi del fattore timico umorale e degli anticorpi delle classi IgG e IgM.
  • Zinco. Ha tantissime proprietà utili per l’uomo (antiossidanti, antidiarroiche, antidepressive…), tra cui quella antivirale, soprattutto contro il raffreddore da rinovirus. I prodotti a base di zinco – zinco acetato o zinco gluconato – sono frequentemente utilizzati per il trattamento del raffreddore comune. Gli ipotetici meccanismi d’azione con cui lo zinco riduce la gravità e/o la durata dei sintomi del raffreddore sono la soppressione dell’infiammazione nasale, l’inibizione diretta del legame del recettore del rinovirus e della replicazione rinovirale nella mucosa nasale.